Quando il sito web diventa un parto
Realizzare un sito web è un’attività che prevede l’instaurazione di un rapporto profondo col Cliente ed è un compito complesso. Non si tratta solo di stendere dei contenuti e metterli online, ma serve una prototipazione grafica, spesso in più fasi, un’analisi delle funzionalità, l’adesione al brand manual, il focus continuo sugli obiettivi, la cura per la SEO e così via.
Tutto questo sicuramente comporta tempo, perché lavorare in modo professionale significa anche avere modo di ragionare, discutere e confrontarsi.
Il tempo però può essere usato bene o male ed è straordinario osservare come i siti di maggior successo che abbiamo realizzato siano stati sempre quelli “partoriti” in (relativamente) breve tempo. Il motivo? Provo a spiegarlo con la metafora della donna incinta: una gravidanza dura circa 9 mesi, il tempo necessario affinché gli organi del corpo si formino e il bambino sia capace di cavarsela da solo. Una volta nato potrà solo negli anni successivi diventare perfetto: crescere, studiare, imparare, diventare adulto, esplorare il mondo e così via. È pensabile che tutto questo avvenga nella pancia della mamma? Direi proprio di no, ma attenzione: non è solo una questione “biologica” ma anche sociale, perché non si può diventare adulti restando chiusi e soli nella pancia della mamma. Bisogna aprirsi al mondo.
Ecco perchè i siti di maggior successo sono quelli che sono stati concepiti e realizzati in un tempo non lungo: perché è indispensabile uscire sul mercato con un sito bello e funzionale, ma è altrettanto vero che la perfezione si può raggiungere solo con il miglioramento continuo, che si basa per definizione sulla raccolta dei dati (es. quanto è facile o difficile navigare sul sito per il Cliente) e l’implementazione delle migliorie. Spendere troppo tempo a discutere di un dettaglio grafico e magari tralasciare gli aspetti di esperienza utente è un errore enorme alla prova dei fatti, e si perde di vista un fatto fondamentale: un sito web non è una brochure che una volta stampata resta uguale, ma è uno strumento da far evolvere continuamente.