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Arriva l’aggiornamento YMYL, il posizionamento su Google va sulle montagne russe

Arriva l’aggiornamento YMYL, il posizionamento su Google va sulle montagne russe https://www.itestense.it/wp-content/themes/fildisi/images/empty/thumbnail.jpg 150 150 Paolo Niccolò Giubelli Paolo Niccolò Giubelli https://secure.gravatar.com/avatar/5f8ff50f726577837e141201e3da8853?s=96&d=mm&r=g

Durante il mese di agosto ne abbiamo viste di belle nel mondo SEO! Google ha infatti rilasciato uno dei più massicci aggiornamenti all’algoritmo anti-spam di Google, e i risultati non si sono fatti attendere.

Cominciamo a parlare proprio degli effetti. In questi giorni ti è capitato di notare un crollo o una salita vertiginosa nel ranking del tuo sito nella SERP di Google? Probabilmente è perché sul tuo sito parli di questioni finanziarie o mediche.

Perché si è verificato questo vero e proprio terremoto nella SERP?

Il motivo è il seguente: in un mondo di fake news, di venditori di medicine offshore, Google ha deciso di penalizzare i siti non autorevoli.

Questo lo si può vedere anche nel documento recentemente pubblicato da Google stessa che prende in esame appunto le linee guida sulla valutazione dei siti cosiddetti “YMYL”. L’acronimo sta per “Your Money or Your Life” (O la borsa o la vita) indicando quei siti che offrono contenuti potenzialmente pericolosi per le finanze o la salute.

In questo modo, se il tuo sito non è stato ritenuto autorevole da Google, avrai probabilmente notato un drastico calo di visite organiche, quelle cioè provengono dalle chiavi di ricerca usate dagli utenti su Google. Se, viceversa, il tuo sito è stato ritenuto autorevole e sicuro per l’utente finale, avrai notato una impennata di visite e soprattuto una scalata verticale nella SERP di Google, dove  semplicemente avrai “messo dietro di te” tutti coloro che invece sono stati penalizzati.

La nostra esperienza nel SEO

Ci sono capitati entrambi i casi, tutti in ambito sanitario. Nel caso positivo abbiamo raccolto i frutti di un lavoro lungo anni sulla costruzione della credibilità del cliente percepita online, vero motore della SEO. Nell’altro caso, grazie allo studio dei fattori chiave e alla interpretazione delle linee guida del documento di cui sopra, nel giro di un paio di settimane siamo riusciti a tornare nelle prime posizioni su Google.

Si tratta di una buona notizia

Siamo molto contenti del fatto che le grandi compagnie digitali stiano affrontando il problema delle notizie false e dello “spaccio” di soluzioni mediche non comprovate. Questo significa continuare lungo la direzione che premia i contenuti di qualità e autorevoli e il lavoro quotidiano di costruzione della nostra presenza digitale. Viceversa è un attacco alle tecniche di posizionamento SEO “black-hat” perseguite da chi cerca scorciatoie che nel tempo, però, risultano essere non premianti.

Hosting e SEO: un rapporto delicato

Hosting e SEO: un rapporto delicato https://www.itestense.it/wp-content/themes/fildisi/images/empty/thumbnail.jpg 150 150 Paolo Niccolò Giubelli Paolo Niccolò Giubelli https://secure.gravatar.com/avatar/5f8ff50f726577837e141201e3da8853?s=96&d=mm&r=g

Quando si sceglie il piano di hosting del sito basandosi esclusivamente sul prezzo o su altre legittime convenienze si rischia spesso di non pensare a quali saranno gli effetti sul posizionamento del sito su Google.

Nessuno può conoscere i fattori che determinano un miglior o peggior posizionamento, ma dalle linee guida e dal reverse engineering svolto dai vari SEO specialist nel mondo, alcune cose sono emerse.

Prestazioni

Non c’è niente da fare: un sito lento non è piacevole da navigare. Google misura sicuramente il tempo di attesa per caricare il sito, ma anche se non penalizzasse questo fattore in modo diretto, potrebbe dedurlo dai tassi di abbandono e dai tempi di caricamento sui browser degli utenti. Insomma, se si vuole primeggiare su Google, bisogna avere un piano di hosting veloce. A volte la colpa della lentezza non è dell’hosting, ma dell’applicazione web, in tal caso bisogna approfondire.

Hosting Ferrara

Posizione geografica

Questo punto è un corollario del precedente: se il mio mercato è esclusivamente americano, ha più senso posizionare il server negli USA per ridurre i tempi di comunicazione. Il problema si pone soprattutto quando si devono attraversare migliaia di chilometri, mentre restando all’interno del proprio continente spesso la situazione è più gestibile. Ovviamente se il server è collegato a reti molto veloci ma è più lontano, può essere vantaggioso rispetto ad un server più vicino ospitato presso un provider dotato di infrastrutture più scarse.

Se il target dovesse essere tutto il mondo, ci si può affidare alle cosiddette CDN, reti di distribuzione globali che replicano i contenuti del tuo sito nel mondo per fare sì che tutti possano usufruirne alla giusta velocità.

Affidabilità

Chi offre hosting ha investito a sufficienza in ridondanza e in sicurezza dei propri datacentre? Tutti ricordano di un grosso incendio che paralizzò tanti anni fa uno dei più grossi provider italiani. Anche a livello locale, però, ricordo un caso in cui il gestore non aveva acquistato una linea dati di backup. Risultato? Per colpa di una ruspa che aveva tranciato una fibra ottica, alcuni siti del territorio furono oscurati per ore. La relazione col SEO è semplice: se un sito è ripetutamente down, Google lo penalizza direttamente o indirettamente. Certo, nel caso di un ecommerce questo può non essere il problema più grave.

Insomma già da queste semplici 3 riflessioni dovrebbe essere chiaro che la scelta dell’hosting in certi casi è davvero cruciale e non andrebbe liquidata in pochi secondi. Ci sono altri punti da valutare, quali la scalabilità, la gamma di soluzioni offerte, ecc. ma qui ci siamo soffermati solo sulle cose più semplici. Se sei interessato ad approfondire per migliorare la tua soluzione di hosting attuale, contattaci ora!

AdWords per le aziende: un rapporto da chiarire

AdWords per le aziende: un rapporto da chiarire https://www.itestense.it/wp-content/themes/fildisi/images/empty/thumbnail.jpg 150 150 Paolo Niccolò Giubelli Paolo Niccolò Giubelli https://secure.gravatar.com/avatar/5f8ff50f726577837e141201e3da8853?s=96&d=mm&r=g

Ormai Google è un contenitore di pubblicità globale che riesce ad intercettare la domanda delle più grandi aziende così come del ristorantino all’angolo. Parte del successo è sicuramente data proprio dalla sua dimensione globale, che consente di creare spazi pubblicitari pressoché infiniti di fatto generati dagli stessi consumatori con le loro ricerche e le loro visite ai siti web ma (quasi) sempre pertinenti. In altre parole: sempre più difficilmente ad un uomo capiterà di vedere pubblicità di scarpe da donna come avviene ancora in TV.

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